top of page

Gli Autoctoni

Gli Autoctoni

La cittadina di Breganze, come dimostrano antiche scritture del XVI e XVII secolo, è da sempre indissolubilmente legata alle tradizioni del mondo enoico. Una sorta di guida ai vini della provincia di Vicenza del 1754 menziona una trentina di varietà vinicole, tra cui anche 3 vitigni del’area Breganze DOC: il Groppello, un vino rosso dalle ottime potenzialità espressive; Il Vespaiolo, di cui si diceva “a parer d’uomo togato è il più prelibato” ed il Pasquale, un antenato del Torcolato.

Vespaiola

gli autoctoni

Il vitigno Vespaiola è una varietà d’uva a buccia e polpa bianca coltivata in tutta l’area Breganze DOC. Il nome sembra derivare dalla particolare attrazione che il profumo intenso dei suoi acini e l’alto contenuto zuccherino della polpa esercitano nei confronti delle vespe. La tradizione suggerisce che il momento ideale per la vendemmia di questo vitigno autoctono, che ha una maturazione piuttosto tardiva, sia proprio quando le vespe riescono a forare la spessa buccia dell’uva e a sorbirne il contenuto zuccherino.

le

origini

scheda

ampelografica

Le origini: le notizie storiche relative al vitigno autoctono Vespaiola sono piuttosto frammentarie, ma si pensa sia stato portato nelle colline di Breganze dai monaci benedettini nel XIV secolo. Per lungo tempo, pur essendo apprezzato per le sue eleganti note aromatiche, la diffusione e la notorietà di questo vitigno rimangono circoscritte alla provincia di Vicenza: la riscoperta del vino bianco Vespaiolo ha inizio con il riconoscimento nel 1968 dell’area Breganze DOC.

La Vespaiola è un vitigno abbastanza rustico, poco sensibile alle principali ampelopatie che si caratterizza per i suoi grappoli piccoli, alati e compatti, dal peduncolo corto. 

Il germogliamento è precoce e la maturazione piuttosto tardiva, si vendemmia di solito nella seconda metà di settembre quando i grappoli si presentano con acini grassetti, rotondi, di color giallo dorato. La buccia è tenera e la polpa, molto zuccherina, abbondante. 

La Vespaiola si contraddistingue per l'elevata vena acida che gli conferisce una buona persistenza aromatica ed un'interessante predisposizione all'invecchiamento.

Il vino Vespaiolo

gli autoctoni

Il Vespaiolo è un vino simbolo di tutta la produzione dell'area Breganze Doc che, proprio per la sua naturale acidità, si presta a diversi tipi di vinificazione e invecchiamento:  fermo, spumante millesimato (Perlena) e passito (Torcolato).

Il Vespaiolo è un vino bianco autoctono dal limpidissimo colore giallo paglierino e con riflessi verdognoli. Al naso presenta profumi freschi di agrumi, in particolare il pompelmo, e mandorla.  In bocca ci travolge da subito con la sua freschezza, comunque ben bilanciata con la morbidezza e la sapidità. 

La Venerabile Confraternita del Bacalà lo ritiene perciò ideale per essere abbinato al Bacalà alla Vicentina con polenta gialla di farina di mais Marano D.O.P.

Nella sua variante spumante, il Perlena Vespaiolo Spumante millesimato Extra Dry, vinificato secondo il metodo Charmat, è un'ottima bollicina dall'aperitivo a tutto pasto. In bocca presenta un armonioso equilibrio tra acidità e morbidezza, con un finale lungo e minerale.

Pronto a inizio primavera, periodo di primizie, il Perlena è l’abbinamento ideale per il risotto all’asparago bianco di Bassano D.O.P.

Il Torcolato è invece un tradizionale vino passito ottenuto dalla pigiatura di grappoli selezionati di uve Vespaiola,  messi ad appassire “intorcolando” (annodando) i grappoli a due corde verticali appese in appositi fruttai, ove la bassa umidità e l’aerazione favoriscono l’appassimento e la concentrazione degli aromi.

Il pregiato vino Torcolato di Breganze, riconosciuto Doc nel 1995, viene invecchiato da un periodo minimo di un anno e mezzo fino a 4 anni in botti grandi o in barrique prima di essere imbottigliato: si presenta con il suo tipico colore giallo dorato ed il suo aroma ricorda quello dell'uva passita e del miele. A Breganze, preziosa usanza è quella di essere centellinato con i Zaeti, rustici biscotti dalle umili origini preparato da tutte le vecchie famiglie venete, con un mix di farina di mais e grano tenero, ingentilito da piccoli chicchi d’uvetta sultanina e profumato con un tocco di scorza di limone.

Groppello

gli autoctoni

Il vitigno Groppello è uno tra i vitigni autoctoni a bacca rossa dell'area Breganze Doc già conosciuto nel 1500, caratterizzato dall’avere un grappolo molto compatto, simile ad un groviglio,  chiamato in dialetto locale “Grop-Gropo”, da cui probabilmente deriva il nome Groppello.

le

origini

Questo vitigno a bacca rossa si è diffuso in diversi siti vitivinicoli veneti, in alcuni areali lombardi ed in alcune zone del trentino, diversificandosi in sottovarietà.

Nella zona di Breganze è comune trovare il “Groppello di Breganze”, che a differenza dei cugini trova un  ideale terreno caldo e vulcanico, ottenendo così un vino rosso molto colorato, di buon corpo e dalla spiccata personalità.

Il vino Groppello

gli autoctoni

Il Groppello, dal colore rosso rubino con riflessi violacei, al naso sprigiona potenti profumi di frutticini di sottobosco, quali mirtilli e ribes, con una delicata vena erbacea che accompagna i profumi di spezie, quali il pepe nero.

Il vino Groppello è un vino di buon corpo e struttura, ben controbilanciato dall’ elegante componente tannica finale, elemento che contraddistingue questa varietà.

 

Nella tradizione Breganzese, il Groppello è antico compagno del Torresano allo spiedo, splendido piatto ottenuto dal giovane piccione, alimentato a latte, tradizionalmente allevato nei torrioni diffusi nel territorio collinare di Breganze.

scheda

ampelografica

Il Groppello di Breganze è un vitigno mediamente vigoroso, rustico, poco sensibile alle principali ampelopatie che si caratterizza per le sue foglie rotondeggianti, di media grandezza, con la pagina inferiore lanuginosa. 

Le epoche di germogliamento e di maturazione sono medie , la raccolta si effettua a metà ottobre,con grappoli medio-piccoli, molto compatti, e acini con buccia spessa, di colore blu-nero, pruinosa. 

Le uve di Groppello si contraddistinguono per avere un discreto contenuto in flavonoli, composti attualmente interessanti per l’aspetto salutistico.

bottom of page